sabato 18 luglio 2015

Dalla Giunta della Continuità alla Giunta della successione ereditaria

L’intervista a tutto campo del segretario regionale del PD,  del quale apprezziamo lo sforzo che traspare di dare un significato politico a quello che di politica a nostro parere ha poco, ci spinge ad una riflessione in merito a quanto accaduto dall’elezione di questo Consiglio Regionale  fino alla nomina della Giunta attuale.
Partiamo dalla necessità di discontinuità, rispetto alla vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra, che è stato il perno del programma politico elettorale di Oliverio e che in ragione di ciò ha portato all’esclusione dalle candidature di  alcuni esponenti politici.
Dopo un parto molto complicato, Oliverio in nome di quella discontinuità, ha nominato alcuni  assessori, con l’impegno di un completamento successivo della Giunta.
Già in quella fase, il Presidente ha  lavorato in  apparente isolamento, senza dar conto a nessuno e rivendicando il suo diritto di scegliere la squadra di governo.
Nessuno ha parlato di giunta di transizione, anzi autorevoli rappresentanti istituzionali e di partito ne tessevano le lodi.
Successivamente, cause esterne alla politica, hanno messo in luce che il “Re era nudo”, e che nessuna discontinuità era stata fatta e lo stesso Oliverio si è affrettato a giustificare le sue precedenti scelte, definendole temporanee, mentre la discontinuità sarebbe stata realizzata in seguito con una nuova Giunta.
Una prima domanda sorge spontanea.
Perché non è stato possibile, per il Presidente e per i dirigenti del PD, attuare da subito la discontinuità e il cambiamento promesso in campagna elettorale?
A quali esigenze trasversali quelle prime scelte erano sussumibili?
Veniamo ora alla Giunta attuale.
Viene definita, a gran  voce, dagli stessi che applaudivano la prima Giunta, come  discontinua.
La nostra impressione è  che si tratti di una Giunta di “successione ereditaria”.
Nel periodo della “continuità”, inoltre, è bene ricordare, che sono stati distribuiti una miriade di nomine ed incarichi, che riletti alla luce dei nuovi avvenimenti, rendono evidente il loro  carattere di  continuità e contiguità ad un sistema di potere occulto e trasversale che ha distrutto e continua a distruggere la Calabria.
Che il PD calabrese la smetta di raccontare, in malafede, narrazioni favolistiche della situazione calabrese.
Il Presidente Oliverio ha operato un solo discrimine tra la prima e la seconda Giunta,  quello tra la logica della continuità e quella della successione.
L’aver tenuto fuori in tutte le due le giunte, La Sinistra, ci fa onore perché ci riconosce di non poter essere compresi né nella logica della continuità né in quella della nomina per successione ereditaria.
Bene farebbe, Oliverio, a cominciare veramente a cambiare il modo di fare politica in Calabria a partire dal riconoscimento di tutte quelle realtà politiche che, in discontinuità, portano avanti i problemi reali della gente di Calabria.

On.le Giovanni Nucera, consigliere regionale e capogruppo La Sinistra


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