mercoledì 13 aprile 2016

Conferenza Stampa "Salviamo il nostro mare" - vota "sì" al Referendum del 17 aprile per fermare le trivellazioni in mare

Si è tenuta il 13 aprile al Palazzo della Provincia la Conferenza Stampa “Salviamo in nostro mare” promossa dal capogruppo “La Sinistra” in Consiglio regionale Giovanni Nucera per fermare le trivellazioni, in vista del referendum del 17 aprile. Sono intervenuti: Bruno Giordano, coordinatore Greenpeace Reggio Calabria che ha portato anche i saluti del Comitato delle Associazioni e dei Movimenti Reggini “Vota SÌ per fermare le trivelle”; Aldo Libri, coordinatore provinciale Sindacato Unitario Lavoratori (S.U.L.) Reggio Calabria; Lucio Dattola, Presidente Associazione Arcigay RC “I due mari”; Giuseppe Longo (Essere Comunisti), consigliere provinciale; Carmelo Nucera, rappresentate per Risorgimento Socialista; Pasquale Tramontana, coordinatore cittadino “Futuro a sinistra”. Hanno inoltre aderito al “sì” referendario l’Associazione ACU di Reggio Calabria, tramite il rappresentante Nino Martino, e Legambiente.
Giovanni Nucera – che ha portato anche i saluti di Arturo Bova, consigliere regionale e presidente della Commissione regionale contro la ’ndrangheta, purtroppo trattenuto da impegni istituzionali – spiega come sul tema delle trivelle ci siano interessi molto forti e dallo spiccato intento anti-meridionalista. “Grazie al quesito siamo riusciti a far emergere una questione sommersa che per la prima volta mette in difficoltà il governo Renzi. Con orgoglio vogliamo ricordare a tutti che la regione Calabria è stata una delle regioni proponenti il quesito referendario, soprattutto perché parliamo di una regione guidata da una giunta di centro-sinistra. Un plauso a Oliverio per aver contribuito all’indizione del referendum e ad Arturo Bova che tanto si sta spendendo per la vittoria del ‘sì’, mettendoci la faccia”. Se il Governo avesse accorpato il referendum alle elezioni amministrative, lo Stato avrebbe risparmiato più di 300 milioni di euro. Risorse che in una regione poverissima come la Calabria avrebbero garantito più benessere di qualsiasi trivella: ad esempio avrebbero permesso di finanziare il reddito minimo garantito per circa 3 anni. “Da parte nostra, per un approccio sostenibile allo sviluppo, abbiamo depositato lo scorso primo dicembre in Consiglio regionale un progetto di legge (PL n. 103 ) ‘Regolazione dell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia’, con la quale si vuole affermare con forza che la Calabria – sensibile nei confronti della sostenibilità ambientale – può e deve distinguersi maggiormente nella produzione di energia elettrica. È un intervento profondo volto alla promozione e al sostegno di una maggiore diffusione di impianti per l’energia rinnovabile. Questa legge, provvederà così alla crescita economica regionale tramite un circolo virtuoso che, partendo dal sostegno e dagli incentivi della Regione, creerà ricchezza e lavoro”.
Aldo Libri (SUL) ricorda la convinta adesione del SUL al referendum di domenica nonché alla raccolta firme contro la riforma costituzionale e contro l’Italicum. “Il nostro mare è un patrimonio” – afferma Libri – “che andrebbe piuttosto preservato e ‘sfruttato’ in termini sostenibili”. “Nel nostro Paese” – continua – “non esistono né una politica industriale né una ambientale. Ad esempio immaginiamo palazzi pubblici energeticamente efficienti ed auto-sufficienti, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Inoltre come sindacato non possiamo non segnalare come quello delle rinnovabili sia un settore ad alto tasso occupazionale.”
Anche Lucio Dattola, Arcigay, stigmatizza l’astensionismo, indice di scarsa cultura democratica e di una gravità inaudita quando viene propugnato dal Presidente del Consiglio. “Non possiamo delegare altri nella gestione del nostro territorio” – afferma Dattola – “favorendo così poteri e decisioni che passano sopra le nostre teste. Dobbiamo conservare la ricchezza del nostro Paese per quella che è, e non sperperarla”.
Carmelo Nucera, per Risorgimento Socialista, chiede di fermare le trivelle subito col referendum e di investire in attività alternative e Tramontana (Futuro a Sinistra) si appella ai calabresi affinché si rechino alle urne per il “sì” al fine di affermare così la loro dignità di fronte alle politiche neocolonialiste dei petrolieri.
Per Greenpeace Bruno Giordano ribadisce le posizioni dell’associazione ambientalista. Si parla in particolare di una netta opposizione alla strategia dei governi italiani volta alla diffusione delle trivelle, strategia che parte dal Berlusconi e passando per tutti i governi degli ultimi anni arriva fino a Renzi. Greenpeace rivela che i dati della sicurezza ambientale diffusa dal governo non corrispondono alla realtà: tre piattaforme su quattro non rispetterebbero le regole sull’impatto ambientale. Governo che inoltre si è speso per far fallire la tornata referendaria di domenica prossima. “Gli idrocarburi estratti dal mare italiano” – continua Giordano – “sono pochi e di scarsa qualità e gli impianti di estrazione sono volutamente poco produttivi, in quanto il rallentamento delle operazioni di estrazione permettono agli estrattori di non pagare le royalties, come previsto dalla legge italiana. Ci sono poi delle verità non dette: da una parte va detto che chiudendo gli impianti non si perdono posti di lavoro, dall’altro che il gettito fiscale generato dalle trivelle è nullo.”

Giovanni Nucera, capogruppo “La Sinistra”


domenica 10 aprile 2016

Tavolo tecnico permanente per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Venerdì 8 aprile alle ore 17:00 presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria il consigliere regionale Giovanni Nucera ha incontrato i rappresentanti FISH e FAND, sigle che raccolgono le maggiori associazioni in difesa delle istanze delle persone con disabilità. Con FISH e FAND, sempre disponibili al confronto con le autorità pubbliche, è stato inaugurato un tavolo tecnico aperto e permanente sul tema dell’accessibilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il confronto con le associazioni contribuirà alla stesura definitiva del progetto di legge “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE”, che sarà presentato dall’on. Nucera.
Erano presenti al tavolo l’On. Giovanni Nucera, l’avv. Angelo Marra - dottore di Ricerca in Diritto Civile Università di Reggio Calabria e rappresentante FISH Calabria, Francesca Genovese - consigliere FISH, il Dottor Maurizio Simone - presidente regionale FAND Calabria e vicepresidente provinciale FAND Cosenza, il professore Francesco Barillà - presidente della sezione provinciale FAND di Reggio Calabria, l’architetto Antonio Labate - dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale.

Introducendo la riunione, l’on. Nucera ha ricordato come i diritti siano stati la stella polare del suo mandato consiliare presso la regione, dalla battaglia sul reddito minimo alle energie rinnovabili. Ora, afferma Nucera, con i fondi europei sbloccati, abbiamo il dovere di affrontare con serietà un’altra questione di civiltà, ovvero pensare a una Calabria in cui gli edifici sia pubblici che privati siano accessibili pienamente. A tal proposito Nucera chiede un’interlocuzione anche con l’assessore ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria, Angela Marcianò.

L’avvocato Marra (FISH) ha posto diverse questioni. La questione preliminare è che la regione Calabria recepisca la Convenzione ONU sui diritti delle Persone disabili del 2006. Questo porrebbe la nostra regione all’avanguardia, in un campo in continua ridefinizione e che ora ha raggiunto un equilibrio avanzato proprio con la convenzione su citata. Affrontare le barriere architettoniche dal lato dei diritti umani ci fa capire quanto le barriere siano discriminanti e quanto sia necessario normare su tale tema. Altro aspetto evidenziato dall’avv. Marra è che l’accessibilità non è solo un problema delle persone disabili, ma riguarda gli anziani – che ormai costituiscono una parte cospicua della nostra società – e tutti i cittadini che anche temporaneamente si trovano impossibilitati nei movimenti. Perciò bisogna abbandonare gli approcci settoriali legati alla patologia e spostare l’accento invece sulla qualità degli spazi e degli edifici. Un’accessibilità che sia legata quindi all’edificio e non alla persona che accede. In tal senso l’avv. Marra pone l’esempio dei bagni e dei mezzi pubblici, i quali dovrebbero essere tutti accessibili. Sono necessarie a tal fine regole valide sia per i nuovi che per i vecchi edifici, che adottino come unico criterio di valutazione proprio l’accessibilità. Un sistema che abbia come obbiettivo la piena indipendenza dei cittadini disabili e preveda una verifica periodica degli edifici in cui siano coinvolte anche le associazioni di coloro che in prima persona vivono la questione delle barriere architettoniche.

Per FAND, il dott. Maurizio Simone, ribadisce l’urgenza di recepire a livello regionale la convenzione ONU, in quanto già riconosciuta dall’UE e rilevante dal punto di vista dei fondi europei utilizzabili in materia. Bisogna partire dai diritti anche per il tema delle barriere, per evitare tutte le forme di discriminazione diretta o indiretta.
Infatti, afferma il dott. Simone, manca nella progettazione edilizia e urbanistica, la sensibilità nei confronti dell’accessibilità, aspetto che è stato pure confermato dall’Architetto Antonio Labate, dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale. Labate indica come possibile soluzione la cosiddetta “Progettazione universale”, ovvero la progettazione e realizzazione di prodotti, ambienti, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate. La “Progettazione universale” tuttavia non esclude dispositivi di ausilio per particolari gruppi di persone con disabilità, ove siano necessari.

Giovanni Nucera, capogruppo “La Sinistra”




sabato 9 aprile 2016

13 aprile, 11:30, Sala del Palazzo della Provincia RC Conferenza Stampa Referendum sulle trivelle del 17 aprile Salviamo il nostro mare: votiamo “Sì”

Mercoledì 13 aprile, 11:30, Sala del Palazzo della Provincia RC
Conferenza Stampa
Referendum sulle trivelle del 17 aprile
Salviamo il nostro mare: votiamo “Sì”

Il 13 aprile alle 11:30 nella sala del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria (Piazza Italia) – in vista del referendum sulle trivelle del 17 aprile con cui si chiede agli elettori di fermare le trivellazioni in mare – terremo una conferenza stampa informativa e di sensibilizzazione a favore del “Sì”. Saranno presenti al tavolo Arturo Bova, presidente della Commissione regionale contro la ’ndrangheta, Lidia Liotta per Legambiente, Bruno Giordano, coordinatore Greenpeace Reggio Calabria, Francesca Panuccio, Comitato delle Associazioni e dei Movimenti Reggini “Vota SÌ per fermare le trivelle”, Aldo Libri, coordinatore provinciale Sindacato Unitario Lavoratori (S.U.L.) Reggio Calabria, Lucio Dattola, Presidente Associazione Arcigay RC “I due mari”. Aderisce, inoltre, al “Sì” referendario e alla conferenza stampa l’Associazione ACU di Reggio Calabria.

La Regione Calabria ha già da tempo resa nota la sua posizione, essendo una tra le nove Regioni che hanno richiesto il Referendum, portando avanti da mesi un’importante battaglia di civiltà ed ecologica insieme ai privati cittadini e alle numerose associazioni presenti sul territorio. Andare a votare e rispondere “Sì” è una dovere morale e civile. L’ambiente in cui viviamo e la salute dei nostri cittadini sono dei beni imprescindibili e soprattutto una preziosa eredità che lasciamo a quanti verranno dopo di noi. Non possiamo consentire che le trivellazioni mettano a serio rischio il Mediterraneo. Abbiamo la responsabilità morale di “avere cura di lasciare un mondo vivibile per le generazioni future” (Jonas).

SALVIAMO IL NOSTRO MARE
VOTIAMO "SÌ"


Giovanni Nucera, capogruppo in Consiglio regionale “La Sinistra”