giovedì 30 ottobre 2014

Presentazione candidatura Giovanni Nucera con La Sinistra con Speranza, Cambiamo la Calabria, sabato primo novembre alle 18:30 presso segreteria politica Sel, corso Garibaldi, accanto libreri Ave

Si invita la Stampa, gli operatori della comunicazione e tutti i simpatizzanti alla presentazione della candidatura al Consiglio Regionale di Giovanni Nucera (Collegio Sud) con la lista La Sinistra con Speranza, “cambiamo la Calabria” che si terrà sabato primo novembre alle 18:30 presso la segreteria politica di Sel sul corso Garibaldi di Reggio Calabria, accanto alla libreria Ave. Interverranno Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, e Mario Melfi, segretario regionale Sel. Tra le priorità del nostro programma l’occupazione. Con il 43% di disoccupazione giovanile il nostro impegno è quello di creare lavoro e offrire un nuovo modello di sviluppo che bandisce la cementificazione degli ultimi anni per concentrarsi invece sulle infrastrutture necessarie e mancanti. Tre generazioni sono state marginalizzate dal mercato del lavoro e a loro dobbiamo offrire occupazione, guardiamo al modello virtuoso della Puglia di Nichi Vendola. Fondamentale utilizzare i fondi FERS soprattutto nei settori quindi dell’occupazione, della tutela dell’ambiente e dell’inclusione sociale e lotta alla povertà.

Giovanni Nucera, Vicepresidente del Consiglio provinciale Reggio Calabria.



   

giovedì 23 ottobre 2014

Parere Mise, Ermete Realacci, speranza per la Calabria

Non possiamo che accogliere con favore le parole di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, in merito alla risposta del Mise alla sua interrogazione sulla costruenda centrale a carbone di Saline Joniche: «C’è spazio per fermare da subito l’anacronistico e antieconomico progetto di realizzare una centrale a carbone nel comune di Montebello Jonico. Un progetto vecchio che non ha più senso». Sono ormai anni che Sel si batte contro la costruzione di questa ennesima cattedrale nel deserto, di cui non si ravvede né il bisogno né il senso. Risale allo scorso 19 giugno la richiesta da parte di alcuni gruppi consiliari, tra cui Sel, della convocazione straordinaria del Consiglio provinciale per assumere determinazioni urgenti contro la realizzazione della centrale a carbone di Saline Joniche e per chiarire una volta per tutte l’atteggiamento contraddittorio assunto dal Presidente Raffa, il quale il quattro marzo scorso, durante la seconda conferenza dei servizi presso la Capitaneria di Porto, ha disatteso la ferma ed esplicita contrarietà alla realizzazione dell’impianto Sei-Repower, ratificato anche con atti formali, sia dall’attuale che dalla precedente giunta. Solo un anno fa, il 28 maggio 2013, il Consiglio Provinciale approvava all’unanimità una mozione presentata dal vicepresidente e capogruppo Sel Giovanni Nucera esprimente parere negativo contro lo scellerato progetto della SEI-Repower. Oggi la risposta del Ministero dello sviluppo economico all’interrogazione n.4-05632 conferma quanto affermato con forza dalle Istituzioni e dalle associazioni. Non c’è il bisogno di nuove centrali elettriche tradizionali potendo disporre oggi di più impianti energetici di quanto non richieda il fabbisogno del Paese. La stessa Enel si accinge alla chiusura di 23 centrali termoelettriche a carbone.
Il rilascio dell’autorizzazione da parte del Mise è subordinato per legge al parere motivato e dettagliato della Regione, che però, a detta del Mise, ancora la Regione non ha formalizzato. Una battaglia che continueremo quindi anche in Consiglio regionale insistendo con atti formali: la Calabria può scommettere su un piano di sviluppo sostenibile per l’area interessata che punti alla tutela e alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali calabresi. Come sottolinea Realacci sul progetto di Saline Joniche pesano non solo l’opposizione degli Enti Locali, i ben due pareri del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, delle associazioni, dei cittadini e i numerosi ricorsi al Tar, nonché l’uscita dal progetto del socio di maggioranza, il gruppo svizzero a partecipazione pubblica Repower Ag, in seguito al referendum popolare di un anno fa, il quale stabilisce che le aziende svizzere a partecipazione pubblica non possono investire in centrali a carbone neanche fuori dei confini nazionali.
la Calabria non è colonizzabile, basta con le imposizioni che provengono dall’alto e basta con progetti che non guardano all’ambiente, progetti i cui unici benefici non vanno ai nostri cittadini, ma alle organizzazione mafiose. Quest’area deve ritrovare la sua vocazione turistica con la riapertura e la valorizzazione del porto, con interventi di riqualificazione volti alla tutela ambientale, alla salvaguardia dei beni archeologici e delle peculiarità culturali e territoriali. Un progetto urgente, dunque, e condiviso per la rinascita e lo sviluppo economico di questa porzione di area metropolitana, a partire dall’utilizzo produttivo delle strutture già esistenti sul territorio, dalla promozione delle iniziative manifatturiere legate alle energie alternative, all’agricoltura, al paesaggio e al recupero di attività tradizionali legati alla cultura calabro-greca.

Inoltre dobbiamo impegnarci tutti insieme alla salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini che vivono e crescono i loro figli nei territori circostanti l’area interessata. Porre fine una volta per tutte al tentativo di devastazione della centrale a carbone, considerata da più voci autorevoli una fabbrica della morte, è prima di tutto una questione di coscienza e un dovere che non contempla un solo passo indietro.



giovedì 16 ottobre 2014

18 ottobre alle 11 Palazzo della Provincia. Incontro su lavoro e fondi strutturali. Riportiamo i programmi al centro del dibattito

Sabato 18 ottobre alle ore 11:00 al Palazzo della Provincia si invita la Stampa a partecipare alla conferenza con i candidati Sel per le comunali 2014 che verterà sui temi importanti già inseriti nel programma di coalizione del Centrosinistra. Interverranno Giovanni Nucera, vicepresidente dell’Amministrazione provinciale e capogruppo Sel, e i candidati alle elezioni comunali. La Conferenza sarà introdotta da Pino Rotta, direttore della rivista di scienze sociali Helios Magazine. Risanamento amministrativo, occupazione, reddito minimo e utilizzo dei fondi strutturali, sono punti caratterizzanti di SEL e la campagna elettorale deve riportare al centro del confronto più contenuti e meno apparenza. Le precedenti amministrazioni si sono dedicate alacremente solo nel mantenimento dello status quo e dei privilegi personali, disperdendo il denaro pubblico mal governando e contribuendo ad affossare il destino di molte famiglie. SEL si impegna al Comune a realizzare, con Falcomatà Sindaco, l’istituzione del reddito minino, a progettare per utilizzare fondi strutturali mirati alla nascita di posti di lavoro ed al risanamento ambientale. Il cittadino deve essere protagonista nella realizzazione del programma e nel controllo dei servizi fondamentali per il sostegno delle famiglie in un Comune con enormi difficoltà, servizi cancellati con il suo scioglimento, è bene ricordarlo, per contiguità e infiltrazione mafiosa. Per uscire dalle difficoltà guardiamo all’esempio virtuoso della Puglia di Nichi Vendola che da sola ha già utilizzato il 27 per cento dei finanziamenti disponibili per tutte le Regioni interessate; sempre SEL in Puglia ha proposto 600 euro al mese a tutti coloro (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superano gli 8.000 euro annui - e reddito indiretto, cioè beni e servizi, come fanno tutti i Paesi d'Europa, per garantire una dignità di vita e una possibilità di futuro.  In un Paese in cui il 10% della popolazione detiene il 50% delle ricchezze, il reddito minimo rappresenta un presidio di uguaglianze, un fattore anticiclico rispetto alla crisi, diminuisce gli squilibri sociali e reddituali ed è un argine contro il lavoro nero. Lenendo la povertà si mettono nelle condizioni ben tre generazioni, che sono state marginalizzate, di operare scelte libere e consapevoli, non dettate più dalla propria condizione economica. Basta con proclami elettorali, clientelismo e mercimonio. Subito alla proposta di legge per il Reddito Minimo anche in Calabria per cui già in una petizione popolare sono state raccolte 10 000 firme. E però intendiamo anche contrastare chi di questo vorrà farne uno scudo preelettorale o uno strumento di abuso. Dare il reddito a chi ne ha effettivamente bisogno, istituendo controlli incrociati e burocraticamente snelli. Finché il lavoro costituirà una forma di ricatto sociale e politico non potremo mai dichiaraci cittadini liberi.


sabato 4 ottobre 2014

Reggio Città Metropolitana

Una Città Metropolitana non è la somma dei Comuni.

Il dibattito che si sta sviluppando sulla Città Metropolitana, seppure con ritardo, sta facendo venire alla luce le criticità di questo che potrebbe essere il vero punto di forza della provincia di Reggio Calabria per un suo effettivo rilancio economico e dare sfogo al bisogno di lavoro per i giovani e i disoccupati reggini. Ma rischia di diventare anche un’altra occasione perduta a causa della mancanza di attenzione del Governo centrale e delle forze politiche.
Non si capisce infatti come si possa parlare di Città Metropolitana senza affrontare alcuni dei nodi cruciali delle infrastrutture necessarie per rendere omogeneo lo sviluppo del territorio di una provincia frammentata e carente perfino delle più elementari vie di comunicazioni interne. Ma va posta con forza all’attenzione del Governo e della futura Regione la questione delle comunicazioni aeree, ferroviarie e stradali. Va affrontato e rilanciato il tema del Porto di Gioia Tauro quale snodo commerciale centrale del Mediterraneo, difendendolo non solo dalla concorrenza estera ma anche dalle spinte di altre realtà italiane che in questi anni hanno approfittato della fragilità della politica regionale per indebolire Gioia Tauro e trarre vantaggio da questa debolezza.
La Città capoluogo sarà certo il cuore politico e amministrativo della Città Metropolitana ma non può essere solo la “sede degli Uffici”, dovrà avere la capacità di aggregare le esigenze e le potenzialità di tutti i Comuni della Provincia e raccogliere proposte al fine di progettare senza sprechi o elefantiasi uno sviluppo che punti sulla posizione al centro del Mediterraneo e torni a proporsi quale “ponte” tra l’Europa e il Sud del Mediterraneo. Per fare questo, oltre alle infrastrutture indispensabili per collegare il porto di Gioia Tauro alla rete ferroviaria e alla creazione della ZES è necessario valorizzare il recupero delle coste e delle zone collinari e montane per attrarre investimenti nel settore turistico e nella riqualificazione delle produzioni agricole, dell’incentivo per un moderno sistema di allevamento e di produzioni connesse che siano caratterizzate per qualità e specificità tali da poter reggere la concorrenza non solo nazionale ma anche internazionale.

Altro discorso molto controverso riguarda il rilancio turistico. Non è pensabile né accettabile che si torni a parlare di Ponte sulla Stretto mentre siamo al disastro nelle linee di trasporto aereo, ferroviario e stradale, ma bisogna anche fare chiarezza sul modello di sviluppo turistico che non dovrà prevedere più colate di cemento per costruire “cattedrali nel deserto” ma creare condizioni ambientali, di sicurezza e legalità che diano la possibilità agli operatori turistici locali ma anche stranieri di investire nel settore alberghiero rispettando l’ambiente che, come dimostrano esempi di tutte le realtà europee, è una forte attrattiva turistica che unita all’offerta culturale e ad una più efficace gestione delle istituzioni culturali presenti sul territorio possono innescare un percorso vero e sano di sviluppo.

venerdì 3 ottobre 2014

Solidarietà ai lavoratori Lsu-Lpu che non percepiscono da mesi lo stipendio, la Regione deve normalizzare immediatamente la situazione degli stipendi

Sinistra Ecologia e Libertà esprime piena solidarietà ai precari Lsu-Lpu e ai percettori degli ammortizzatori sociali in deroga della Regione Calabria che hanno manifestano massicciamente a Reggio Calabria,  Cosenza e Catanzaro e che subiscono la mancata erogazione delle mensilità arretrate ferme ai mesi di luglio e ottobre 2013. Alla Provincia ci siamo impegnati a stabilizzarli tutti e così è stato. Il lavoro è un diritto e non può essere sotto scacco e sotto ricatto. Finché il lavoro sarà un ricatto sociale i nostro cittadini non saranno mai persone libere. Contravvenire agli impegni presi significa ledere la dignità delle persone. Dove sono finiti i soldi con cui la Regione doveva corrispondere le mensilità? Dobbiamo creare lavoro e combattere la precarizzazione con la capacità progettuale che è mancata alla Regione Calabria negli ultimi anni e con misure più efficaci e coraggiose da parte del Governo che invertano il polo della precarietà verso maggiori tutele e garanzie dei lavoratori. Si chiede intervento immediato degli interlocutori istituzionali sia della Regione che nazionali e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Sel rinnova solidarietà ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali con i quali s’intende il prima possibile organizzare un dibattito pubblico.

giovedì 2 ottobre 2014

Consorzio di Bonifica Basso Ionio, dipendenti non pagati da mesi, la Regione non può sottrarsi alle sue responsabilità

Mancati pagamenti dei lavoratori del Consorzio di Bonifica del Basso Ionio: istituire una Commissione d’accesso agli atti


Solo poche settimane fa Sel ha espresso piena solidarietà ai lavoratori a cui non sono stati corrisposti gli ultimi quattro mesi di stipendio nonostante gli impegni assunti dal Consorzio di Bonifica, il quale tuttavia ha sempre ricevuto gli anticipi dalla Monte dei Paschi. Nonostante le denunce fatte dal sindacato Fenalf-Cub, a mezzo stampa e legale, veniamo a sapere che la situazione retributiva dei lavoratori non è stata normalizzata. Quali che siano i problemi subentrati tra il Consorzio e la banca, questi non possono ricadere sulle spalle dei lavoratori. Condividiamo la preoccupazione del Segretario regionale e rappresentante legale del Fenalf-Cub, Carmelo Nucera, che presidia con un gruppo di lavoratori la sede del Consorzio di Bonifica Basso Ionio reggino. I dipendenti lamentano il mancato pagamento delle ultime mensilità, della quattordicesima, della cassa integrazione guadagni riferita a dicembre 2012 e della tredicesima del 2012. Afor, Calabria Verde hanno già corrisposto lo scorso agosto la mensilità di giugno e la quattordicesima, così come hanno provveduto gli altri Consorzi di Bonifica seppure con qualche giorno di ritardo. All’appello manca solo il consorzio di Bonifica Basso Ionio. I lavoratori devono essere pagati subito per il servizio che, nonostante i disagi, continuano a svolgere a difesa del territorio montano, sempre con lo stesso impegno, determinazione e lavoro di squadra. Nei mancati pagamenti la Regione Calabria non può più sottrarsi alle sue responsabilità. Non è consentito far ricadere sulle spalle dei lavoratori le inadempienze del Consorzio e dei suoi problemi interni. «Il problema dei pagamenti» dice il Segretario regionale Fenalf-Cub «non è mai stato risolto con operazioni concrete ma solo differito nel tempo.» Ma oggi la situazione si fa insostenibile per molti padri di famiglia. Ai competenti organi istituzionali, chiediamo insieme con il segretario Fenalf di istituire una Commissione di accesso agli atti per sapere il motivo di questi continui ritardi e per capire dove vanno a finire i soldi con cui dovrebbero invece essere corrisposti gli stipendi.