Il Comune di Calanna ha
tenuto il consiglio straordinario lo scorso 23 luglio per discutere sull’avvio
dei procedimenti di esproprio di alcune aree del comune al fine di realizzare
un elettrodotto a 380 kw. Il consiglio si è concluso esprimendosi in maniera
unanime contro la realizzazione della centrale a carbone e dell’elettrodotto
necessario alla connessione alla rete elettrica nazionale della centrale di
Saline Joniche. Domenico Romeo, sindaco di Calanna, ha avviato la discussione
in consiglio ringraziando il Vicepresidente dell’Amministrazione provinciale e
capogruppo Sel Gianni Nucera per la sensibilità e l’attenzione dimostrata. Romeo
ha ringraziato anche il sindaco di Condofuri Mafrici che ha attestato
telefonicamente la sua solidarietà. «Non si è tenuto conto dei pareri degli enti
locali» continua il sindaco e aggiunge che i comuni non possono essere
considerati meri esecutori di adempimenti amministrativi. Un passaggio
importante che ha visto d’accordo tutti riguarda le autorizzazioni. Com’è
possibile che le ZPS possono essere così facilmente aggirate dalle multinazionali
per la costruzione di strutture altamente impattanti per l’ambiente mentre sono
limitanti per chi sta sul territorio, a cui
viene impedito per esempio di fare il fotovoltaico? Passaggio sulle
anomalie delle autorizzazioni è fortemente condiviso dai consiglieri del Pd Barillà e Labocetta che sottolineano
le possibili ricadute sul territorio – già colpito dal dissesto idrogeologico –
dell’elettrodotto e dissentono dal metodo pervicace con cui si vuole imporre la
costruzione di un colosso che non vuole nessuno. Sottolineano anche una certa
ambiguità politica a cui si chiede di fare fino in fondo chiarezza. Interventi
apprezzabili quelli di Barillà e Labocetta che hanno dimostrato puntualità e
dati alla mano. «Minoranza sì, ma non opposizione», interviene il
Vicepresidente dell’Amministrazione provinciale Gianni Nucera riferendosi ai
due consiglieri del Pd, a sottolineare la forte volontà politica di lavorare
tutti insieme per il bene dei cittadini. La domanda è lecita dice Nucera: «Com’è
possibile che questo progetto venga portato avanti se i comuni dell’area
grecanica, tutte le associazioni, la Provincia, la Regione e il Ministero
dell’ambiente hanno espresso il loro no? Un no legittimato peraltro da dati e
proposte. Saline Joniche non ha bisogno di una centrale a Carbone, ma di
puntare su infrastrutture che valorizzino la sua vocazione turistica e
culturale». Si tratta dell’ennesima colonizzazione della Calabria contro cui la
politica si deve opporre con forza. «Saline è l’emblema del fallimento e della
negligenza della politica degli ultimi quarant’anni», continua Nucera, «ed è
necessario attivare tutte le procedure democratiche affinché le decisioni
vengano prese dai cittadini e vengano rispettate». Anche il Comune di Calanna
esprime parere negativo e la volontà di lavorare insieme a tutti i sindaci e
alle associazioni per contrastare l’ennesima cattedrale nel deserto. Un no
forte e chiarezza sulla centrale è quanto si chiede anche dal consiglio
straordinario fissato per il prossimo lunedì 28 luglio alla Provincia di Reggio
Calabria a cui parteciperanno anche il sindaco di Calanna e alcuni
rappresentanti del Consiglio. Gli stessi chiarimenti che vengono richiesti anche agli enti nazionali
come il Ministro dello sviluppo economico e dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
giovedì 24 luglio 2014
domenica 20 luglio 2014
Calabria Pride 19 luglio una festa di diritti e di civiltà.
A Reggio Calabria il 19 luglio un corteo che per la prima volta ha davvero una portata storica per la nostra città. Un fiume di persone allegre, vivaci, colorate, solidali e unite per la salvaguardia dei diritti degli omosessuali, considerati ancora una "minoranza". Senza distinzione di genere abbiamo marciato nella consapevolezza che i diritti civili e umani non sono suscettibili di categorizzazioni di sessuali. Contro l'omofobia e contro qualsiasi forma di "-fobia". Salvaguardare e tutelare i diritti delle cosiddette "minoranze" significa tutelare e garantire i diritti di tutti.
L'Italia è carente di una legislazione penale antidiscriminatoria che contempli l'omofobia e l'intolleranza verso le persone Lgtb. Sono cresciuti negli anni attacchi verbali e fisici mentre molti esponenti politici hanno continuato a fomentare intolleranza, odio e dichiarazioni discriminatorie, spesso col bieco obiettivo muovere la pancia di una parte di elettori.
La politica è responsabilità, e certo deve farsi carico e rappresentare esigenze e bisogni di tutti, proporre soluzioni, inventarne ex novo, applicare le proposte... ma non solo, la politica deve stare innanzitutto dalla "parte giusta", la politica non deve inseguire populismi e sentimenti di stomaco, ma deve stare dalla parte della cultura, dei diritti e della civiltà.
Un grazie a Lucio Dattola, presidente dell'Arcigay di Reggio, a tutti gli organizzatori del Calabria Pride e a coloro che si sono riversati sulle strade con le bandiere arcobaleno. Grazie perché hanno offerto un volto nuovo della nostra città in una manifestazione che non si riduce all'orgoglio gay ma avvia una battaglia per i diritti civili in tutta la Calabria.
La foto che mi piace di più e che racchiude il senso di quanto è successo sabato 19 luglio a Reggio Calabria.
Courtesy Giuseppe Vizzari
Altre immagini sempre del fotografo Giuseppe Vizzari
L'Italia è carente di una legislazione penale antidiscriminatoria che contempli l'omofobia e l'intolleranza verso le persone Lgtb. Sono cresciuti negli anni attacchi verbali e fisici mentre molti esponenti politici hanno continuato a fomentare intolleranza, odio e dichiarazioni discriminatorie, spesso col bieco obiettivo muovere la pancia di una parte di elettori.
La politica è responsabilità, e certo deve farsi carico e rappresentare esigenze e bisogni di tutti, proporre soluzioni, inventarne ex novo, applicare le proposte... ma non solo, la politica deve stare innanzitutto dalla "parte giusta", la politica non deve inseguire populismi e sentimenti di stomaco, ma deve stare dalla parte della cultura, dei diritti e della civiltà.
Un grazie a Lucio Dattola, presidente dell'Arcigay di Reggio, a tutti gli organizzatori del Calabria Pride e a coloro che si sono riversati sulle strade con le bandiere arcobaleno. Grazie perché hanno offerto un volto nuovo della nostra città in una manifestazione che non si riduce all'orgoglio gay ma avvia una battaglia per i diritti civili in tutta la Calabria.
La foto che mi piace di più e che racchiude il senso di quanto è successo sabato 19 luglio a Reggio Calabria.
Courtesy Giuseppe Vizzari
Altre immagini sempre del fotografo Giuseppe Vizzari
mercoledì 16 luglio 2014
Disoccupazione e giovani, abbiamo bisogno di un mutamento di segno, la politica stessa deve farsi “pratica politica”, garantire il lavoro e progettare per il futuro
Una fotografia allarmante dai dati Istat: tre
milioni e 230 mila famiglie versano in condizioni di povertà relativa. Il dato
dei poveri assoluti invece, di quelli cioè che “non riescono ad acquistare beni
e servizi per una vita dignitosa” viaggia sui 6 milioni e 20 mila unità: in
soldoni un italiano su dieci. Di questi, tre milioni e 72 mila sono residenti
al Sud Italia, un milione e 34 mila sono minori e 888 mila sono anziani. Nella
nostra regione i poveri sono oltre 600 mila. Più di 400 mila i senza lavoro e nell’ultimo decennio è
raddoppiato il tasso di disoccupazione. Un dato
purtroppo storico: il 50% dei giovani non ha lavoro e faticherà a trovarne uno.
Stiamo pagando lo scotto della
politica priva di capacità progettuale della Regione Calabria che non riesce a
guardare nel suo insieme la complessità della problematica concernente sia la
domanda che l’offerta di lavoro. Al
di là dello sterile dato, da una parte vediamo chi si affaccia per la
prima volta sul mercato del lavoro e che si trova lasciato solo prima di tutto per
quel che attiene alla formazione. I nostri giovani sono stati definiti
“inoccupabili” ma ciò è una responsabilità tutta politica che si vuole
riversare sui giovani stessi, in maggioranza incolpevoli. I giovani dovrebbero essere accompagnati
nel percorso formazione-occupazione. Ma questo oggi non accade a causa di
un’offerta universitaria scollata dall’esigenze delle aziende, a causa delle
scarse risorse economiche-organizzative per la formazione professionale e per le
inefficienti politiche attive del lavoro. Allo stesso modo le riforme del
lavoro non sono mai complessive né profonde. Si vedano per esempio i tentativi
degli ultimi anni di investire sull’apprendistato, che prevede in cambio di
agevolazioni contributive un periodo di formazione e lavoro per i giovani.
Nonostante le agevolazioni il contratto di apprendistato non è mai decollato.
Altra faccia della medaglia, in un contesto di crisi economica, la politica ha ritenuto
di dare impulso alle aziende scardinando i diritti dei lavoratori portando ad
una flessibilità che di fatto si è tradotta in sempre maggiore precarietà.
L’idea liberista di slegare le aziende dai lacci che ostacolano un veloce adattamento
alle esigenze economiche dei mercati ha portato ad una caotica proliferazione
di forme contrattuali con l’intenzione di garantire un risparmio all’azienda ma
tutto a scapito del lavoratore. Paradossalmente, resta il fatto che il costo
del lavoro in Italia è uno dei più elevati d’Europa. Nel meridione d’Italia tutti questi problemi sono amplificati
da una realtà economica più povera e da una notevole carenza di cultura
legalitaria. Lavoro nero, Working poor (lavoratori che pur lavorando restano
poveri) ma soprattutto lavoro “grigio” cioè forme contrattuali legali ma
distorte da una prassi di sfruttamento: lavoratori retribuiti part-time ma
impiegati full-time, retribuzioni nominali presenti in busta paga ma mai
erogate, dimissioni estorte, discriminazioni. Giovani laureati trasmigranti da callcenter scarsamente
retribuiti o costretti a peregrinare di stage in stage senza risultati duraturi.
Il lavoro da diritto fondamentale sancito dalla Costituzione si è trasformato
in una pallida illusione metafisica. Non possiamo permetterci questo depauperamento,
dobbiamo ridare fiducia alle giovani generazioni, impiegare sul campo le loro competenze
rispettando il diritto di ciascuno di poter pianificare un personale progetto
esistenziale. “Giovani generazioni”, in realtà si tratta di una larga parte più
che adulta il cui statuto di “gioventù” rimane tale perché non si riesce a
offrire loro una vera e propria maturazione lavorativa. Che fare? Investire
in innovazione, ricerca, formazione; approntare
politiche di sviluppo e di sostegno; accelerare interventi su infrastrutture
utili e necessarie; lavorare sui servizi; sostenere le start up; utilizzare in
modo mirato e positivo i fondi europei fino adesso sciupati e mal gestiti dalla
Regione Calabria, ma soprattutto garantire stabilità e diritti ai
lavoratori. Un lavoratore “garantito” è un lavoratore che spende e che fa
ripartire l’economia. Abbiamo
bisogno di un mutamento di segno, la politica stessa deve farsi “pratica
politica”, declinarsi concretamente sulle problematiche quotidiane di cui si fa
carico entrando a Palazzo, deve avere una visione che non si sclerotizzi su
risposte emergenziali dell’oggi ma che proietti il suo sguardo verso il futuro.
martedì 15 luglio 2014
Dobbiamo fissare il prima possibile la data per le elezioni.
Sinistra Ecologia e Libertà ribadisce la necessità di andare a votare subito e rilancia la candidatura a governatore del sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza.
lunedì 14 luglio 2014
Regionali 2014 Calabria, votare il prima possibile!
Le primarie hanno dimostrato che valori come democrazia, partecipazione, onestà e legalità possano essere criteri in grado di regolare la vita civile e politica anche nella nostra città. L'importante adesione della cittadinanza ha dimostrato inoltre quanto l'esigenza di rinnovamento sia forte e a questa dobbiamo corrispondere il prima possibile. L'esercizio democratico delle primarie nel disorientamento che stiamo vivendo ci dice che siamo sulla strada giusta: condivisione delle regole, coesione e inclusione sono queste le parole chiave per la realizzazione di una soggettività di centrosinistra duratura in grado di tenere testa e strappare finalmente la città e la Regione alla malapolitica degli ultimi anni. Chiediamo che si torni a votare il prima possibile, questa città e questa Regione, la cittadinanza tutta meritano di potersi finalmente determinare in una nuova scelta di voto.
sabato 12 luglio 2014
Primarie, strumento democratico irrinunciabile iscritto nel nostro patrimonio genetico
Apprezziamo il metodo delle primarie, iscritto nel nostro codice genetico. Una bella festa di democrazia che vogliamo si ripeta per la corsa a governatore. Col Pd? Nessuna chiusura, ma no dialogo con quanti hanno portato la nostra regione allo sfacelo. Sarà l'assemblea provinciale e regionale a decidere le prossime mosse.
mercoledì 2 luglio 2014
Terra dei Fuochi in Calabria, appello al Ministro dell'ambiente: bonifica dei siti interessati. Si chiede anche la predisposizione del registro dei tumori.
Al via il trasbordo delle armi chimiche siriane e la loro successiva distruzione a bordo della nave militare americana Cape Ray giunta nel porto di Gioia Tauro. Per quanto
riguarda l’altro versante della costa, solo pochi giorni fa è stato richiesto da
alcuni gruppi consiliari della Provincia, tra cui Sel, un chiarimento in merito
alla posizione assunta sulla centrale a carbone di Saline Joniche dal Presidente
Giuseppe Raffa. Ma su un’altra problematica delicata e importante non vogliamo
che cali il silenzio, soprattutto in questi giorni di fermento preelettorale.
Anche in Calabria come in Campania rischiamo un’altra “Terra dei fuochi” che
già da decenni i “comitati di lotta” territoriali cercano di far venire a galla.
Scorie tossiche sotto terra, gettate a mare o tumulate nel cemento: la Marlane
a Praia a Mare dove oltre cento operai sono
deceduti; nel
1990 lo spiaggiamento a Campora San Giovanni della motonave Rosso della società Messina di
Genova che sarebbe dovuta
affondare davanti le coste di Lamezia Terme in corrispondenza di un profondo
tratto di mare, dove qualche anno prima era affondata e scomparsa la nave
Mikigan; gli scarti di lavorazione dell’ex Pertusola di Crotone finiti nelle
campagne della sibaritide invece di essere inviati in un impianto speciale in
Sardegna; al 2009 risale il caso della nave Cunsky affondata al largo di
Cetraro; l’incubo dei rifiuti tossici nella galleria di Limina nella zona del
confine naturale tra il massiccio dell’Aspromonte e la catena delle Serre
calabre, sul cui tratto si registrano, in entrata e in uscita dalla galleria,
valori superiori alla norma. Quintali di rifiuti tossici e radioattivi smaltiti illegalmente fra lo Jonio e l’Aspromonte, in
spregio a qualsiasi legge e al diritto alla salute dei cittadini. Per lunghi anni la Calabria è stata la
pattumiera d’Europa con un sistema di smaltimento “efficace”, rigoroso e
certosino gestito dalla criminalità organizzata. “Sono convinto ci sia un
equivalente della Terra dei fuochi campana anche in Calabria”, a dirlo è
proprio Cafiero de Raho, procuratore capo di Reggio Calabria, confermando che la
questione dei rifiuti tossici in Calabria e nella provincia di Reggio sia stata
fino ad oggi colpevolmente sottovalutata e che vada, invece, affrontata con
tempestività e chiarezza. Un’altra coincidenza inquietante ci accomuna alla
Campania, e cioè che ancora la Regione Calabria non ha un registro dei tumori,
la cui predisposizione continua ad essere rallentata da insostenibili ed
inspiegabili ritardi. È ciò che denunciano in una inquietante solitudine centinaia
di malati neoplastici, i loro familiari e i comitati spontanei dei cittadini.
Questi territori hanno bisogno di risposte e di interventi urgenti. I circoli
di Sel insieme con il vicepresidente del Consiglio provinciale e capogruppo Sel
Gianni Nucera – appoggiando in pieno l’invito rivolto dai segretari generali della
CGIL di Gioia Tauro e della CGIL di Reggio-Locri – fanno
un appello al Ministro dell’ambiente affinché insieme
alle Istituzioni si avvii da subito la bonifica di queste aree e si chiede che
venga istituito nel più breve tempo possibile il registro dei tumori, strumento
indispensabile per valutare i bisogni sanitari e descrivere i fenomeni
neoplastici nelle loro variazioni territoriali e temporali.
Giovanni
Nucera, Vice Presidente Consiglio Provinciale Reggio Calabria
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