domenica 20 dicembre 2015

Fondi europei: siamo sulla strada giusta

I segnali lanciati in questo mese per quanto riguarda i Fondi Europei per il Mezzogiorno sono ottimistici e ci fanno ben sperare per il futuro della nostra Calabria.
L’otto dicembre scorso il Commissario Europeo per le politiche regionali Corina Cretu evidenziava positivamente il notevole recupero – in una situazione assolutamente delicata e difficile – per quel che riguarda il Programma 2007/2013 e che consente di guardare con ottimismo al raggiungimento degli impegni di spesa.
A fronte di tanti sacrifici stiamo riuscendo ad approdare finalmente ad una fase di normalizzazione. Lo stesso Presidente Oliverio ha detto che la Calabria conta di riuscire a spendere tutti i fondi Ue 2007-2013 entro il 31 dicembre, periodo utile per l’ammissibilità delle spese relative a tali fondi. Grazie anche all’intenso lavoro fatto insieme con la Commissione Europea si sono raggiunti traguardi fino ad oggi forse impensabili. Questa è la strada maestra che non dobbiamo perdere di vista, perché tante sono le esigenze del nostro territorio e della nostra gente. I nostri cittadini aspettano da tempo risposte che non possono più essere differite.
Di ieri invece la visita istituzionale dell’Onorevole Gianni Pittella, il quale ha sottolineato la grande opportunità, da qui al 2020, dei fondi strutturali europei e di tutti quegli strumenti comunitari pensati per sostenere lo sviluppo dei territori dell’Unione.
Adesso quindi si apre la partita importante di tramutare il tutto in piani concreti per utilizzare al meglio e celermente i fondi destinati alla nostra regione. È necessario realizzare una forte azione di governo che sia di contrasto alla povertà e alla emarginazione economico-sociale delle fasce deboli. Ci auguriamo, ma ne siamo certi, che nulla dei fondi destinati andrà perduto. Certo è che non possiamo non spingere affinché parte dei fondi strutturali vadano impiegati – come avevamo già suggerito nella nostra proposta di legge sul sostegno al reddito – per la realizzazione del reddito minimo garantito, considerato ormai  una misura necessaria da tutti i fronti.
Sette le regioni intenzionate a garantire un salario minimo a chi è senza lavoro: la Lombardia, la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, il Molise, la Puglia e  da ultima la Basilicata che si appresta a varare il reddito minimo grazie ai diritti di sfruttamento pagati dalle compagnie che estraggono il petrolio nella regione.  La Regione Basilicata ha già approvato il regolamento e sta per pubblicare i bandi per gli aventi diritto.
A questa lista di regioni all’«avanguardia» vogliamo presto aggiungere anche la regione Calabria, che più di tutte ha bisogno di una forma di sostegno al reddito. I fondi destinati ci sono, la volontà politica pure. Adesso non ci sono più alibi.

Giovanni Nucera, consigliere regionale e capogruppo “La Sinistra”


sabato 12 dicembre 2015

Reddito minimo. Replica a Salvatore Barresi, forse l'unico a non sapere che in Consiglio regionale una proposta di legge sul reddito minimo è stata presentata da quasi un anno dal Gruppo "La Sinistra".

Leggiamo le riflessioni condivisibili di Salvatore Barresi, sociologo economista, apparse l’undici dicembre sul Quotidiano del Sud e che esprimono forte preoccupazione per le alte percentuali in Italia, e in particolar modo al Sud, di famiglie e persone che vivono al di sotto della soglia della povertà. Sono le stesse preoccupazioni che mi sono posto sin dai primi giorni del mio insediamento in Consiglio regionale, lo scorso gennaio 2015. Tant’è che già a marzo è stata presentata in Consiglio a mia firma e del mio gruppo consiliare “La Sinistra”, la proposta di legge n.19/10^ (“Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati”).  Un proposta per realizzare in Calabria il reddito minimo, il reddito di esistenza, il reddito di dignità, o come dir si voglia. La proposta prevede l’erogazione di 600 euro mensili per le fasce particolarmente marginalizzate e in forte sofferenza economica. Da marzo abbiamo ingaggiato una forte battaglia favorevolmente accolta da oltre 200 comuni nella nostra provincia, dal Comune di Reggio Calabria, dalla Provincia di Reggio Calabria, da Libera di Don Ciotti, dalla Caritas, dal Terzo Settore, da UGL Scuola. Non solo. La nostra proposta di legge, corredata di relazione tecnica dettagliata per il reperimento dei fondi, i primi di giugno è stata approvata in III commissione Politiche Sociali con voto unanime, a dimostrazione che una sensibilità politicamente trasversale sostiene la bontà del nostro operato. Obiettivo di questa proposta di legge è quello di mettere in atto una serie di misure a sostegno del reddito dei soggetti economicamente svantaggiati e in sofferenza economica. Il reddito minimo garantito rappresenta un deterrente contro gli squilibri sociali e reddituali oltre che fattore anticiclico a contrasto della crisi economica. È il “mezzo”mediante il quale ricostruire i principi di autonomia e dignità della persona – da un lato – e di appartenenza dell'individuo alla propria comunità civile e sociale, dall’altro.
Restiamo pertanto perplessi nel leggere le parole del sociologo Salvatore Barresi che riporto testualmente: “La Calabria è deficitaria di una legge regionale, nessuno dei consiglieri ha mai pensato a un intervento rivolto al tema della lotta alla povertà e al sostegno delle famiglie in difficoltà. Non so se pensare che è vergognoso o ignominosio.”
Vero è che la Calabria è deficitaria ancora di una misura universalistica a sostegno del reddito, ma l’attività politica de “La Sinistra” – peraltro puntualmente e pazientemente documentata passo passo da tutte le testate giornalistiche regionali – smentisce che nessuno abbia provveduto concretamente a dare voce a questa urgente esigenza dei calabresi. La proposta di legge sul Reddito Minimo che abbiamo presentato a marzo aspetta adesso, come tutti sanno, di essere valutata in Commissione Bilancio.
Condividendo in pieno le affermazioni di Salvatore Barresi lette sul Quotidiano e sul suo blog, lo invito a combattere e sostenere insieme a noi questa battaglia di dignità, affinché il diritto ad una vita dignitosa non rimanga una voce astratta ma possa declinarsi in azioni concrete di Buona politica, quella che – con un pochino di presunzione – spero di stare facendo.

Giovanni Nucera,

consigliere regionale “La Sinistra”