Ho ritenuto doveroso essere presente oggi, 22 agosto, alla
manifestazione indetta dal Coordinamento Portuali SUL Gioia Tauro per
rilanciare l’attenzione sulla situazione del Porto di Gioia Tauro.
Quello
che sta avvenendo a tanti lavoratori e lavoratrici non può essere accettato e
fatto passare così in sordina, ma deve rimanere alta l’attenzione dell’opinione
pubblica.
Per
questo motivo oggi siamo stati insieme ai tanti lavoratori del porto di Gioia Tauro
che, nonostante i diversi proclami di sviluppo sciorinati in
periodo elettorale sta vedendo progressivamente diminuire le attività che lo
avevano portato ad essere il primo porto del Mediterraneo.
Trecentocinquanta lavoratori vengono messi in cassa
integrazione senza possibilità di riassorbimento. Si tratta di un numero
abnorme su cui si abbatte la mannaia della crisi e della disperazione per tante
famiglie.
Non gira intorno alla questione Giuseppe Gentile, segretario
regionale della categoria pubblico impiego del Sindacato unitario dei lavoratori:
“La cassa integrazione per questi lavoratori è l’anticamera del licenziamento,
se la situazione continua così. Già molti i posti di lavoro persi a cui si
aggiungono queste altre cifre e la grave preoccupazione per il continuo
depauperamento di un tessuto sociale che non è più in grado di sopportare
questa grave crisi.”
A queste famiglie va la nostra solidarietà e sosteniamo l’appello
lanciato oggi dal segretario nazionale SUL Antonio Pronestì: “La questione del
porto di Gioia Tauro continua, purtroppo, a essere urgente e si sta perdendo
ogni speranza di restituire il lavoro e quindi di dare una prospettiva per il
futuro a tanti nostri concittadini e a questa importante struttura che si
trova in un punto strategico del Mediterraneo, ma sottomessa da
vent’anni di monopolio del terminalista MCT e dalla mono-attività cui è
costretta.”
Un altro segnale allarmante arriva in questi giorni: a Gioia Tauro verrà
tagliato un servizio di contenitori tra l’Asia e il Nord Europa, fino ad oggi
circolante tramite il porto calabrese. Un’altra, l’ennesima riduzione del
lavoro e dei traffici commerciali.
Chiediamo al Presidente Oliverio una
maggiore attenzione politica e auspichiamo che venga fissata al più presto la
data per una seduta del Consiglio regionale dedicata a un piano di rilancio e
di sviluppo del Porto – oggi in ginocchio – e delle sue attività mercantili.
Tutte le Istituzioni calabresi
siano unite nel chiedere al Governo nazionale un investimento per il porto di Gioia
Tauro che sia economico e strategico. Oltre la Zes – i
cui tempi di realizzazione però non coincidono con i tempi a disposizione del
porto – riteniamo preliminare la realizzazione di infrastrutture che favoriscano
uno sviluppo intermodale e che permettano al porto gioiese di confrontarsi con
i maggior porti europei. Tra le infrastrutture imprescindibili c’è la creazione
di un collegamento ferroviario che permetta ai container non solo attività di
trasbordo da una nave all’altra ma anche l’implementazione dell’attività di
smistamento delle merci e del loro passaggio dalle navi ai treni.
Giovanni Nucera,
Consigliere regionale de La Sinistra.