giovedì 30 luglio 2015

Reddito minimo garantito ultima possibilità contro la povertà

Dal 2000 al 2013 il Sud è cresciuto del 13%, la metà della Grecia che ha segnato +24%. Nel 2014 al Sud si sono registrate solo 174 mila nascite, livello al minimo storico registrato oltre 150 anni fa, durante l'Unità d'Italia: il Sud è quindi destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27,3% sul totale nazionale a fronte dell'attuale 34,3%.
Dal 2001 al 2014, sono migrate dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord oltre 1,6 milioni di persone, tra questi molti giovani e molti laureati. Secondo il Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2015  al Sud una persona su tre è a rischio povertà.
Un quadro desolante fotografato dal rapporto Svimez, che ripresenta la drammaticità della "questione meridionale". Un Sud Italia stretto dalla morsa della povertà, della disoccupazione, del calo demografico e della più atroce desertificazione industriale ed economica.
È evidente, come questi dati fotografino realtà che vivono ogni giorno sempre più famiglie nel nostro Mezzogiorno.
 Il Reddito  Minimo Garantito rimane quindi l’ultima arma per arginare una povertà che sempre di più bussa alle porte delle famiglie calabresi.
Cosa aspettiamo dunque?
O lo facciamo adesso, aiutando chi più ne ha bisogno, oppure sarà troppo tardi.
A fronte di questi numeri che salgono in maniera esponenziale, aspettare ancora per  istituire questo fondamentale presidio contro la disperazione, è un errore che renderà sempre più drammatica la vita della nostra gente.
Non è una battaglia ideologica è un dovere per chi ha a cuore la vita di migliaia di persone.
Continua quindi la nostra mobilitazione sulla proposta di legge fatta in Consiglio regionale, la cui giustezza è confermata  da autorevoli economisti che si sono schierati a favore del reddito minimo garantito  
“Libera, contro le mafie”, il terzo settore, le associazioni, la società civile e i singoli cittadini ci accompagnano, ma non solo, sono molti i sindaci, sia di centrodestra che di centrosinistra che hanno depositato una mozione a sostegno della proposta di legge regionale sul reddito minimo garantito, inserendo la tematica negli ordini del giorno dei loro consessi.
Tra gli altri comuni che hanno approvato la mozione ricordiamo, Reggio Calabria, Altomonte, Cassano  Ionio, Villa San Giovanni, Cinquefrondi.
A questi consiglieri  va il mio personale ringraziamento per la sensibilità dimostrata a favore di un presidio che guarda ai calabresi e non alle aree di partito.
Infatti, questa proposta è riuscita in pochi mesi a coinvolgere l’interesse proveniente dalle più disparate aree politiche, a dimostrazione della necessità e della urgenza di approvare la legge e di realizzare il Reddito minimo in Calabria.
Anche la Provincia di Reggio Calabria si muoverà in questa direzione con il Presidente Raffa, che ha già chiesto di inserire la tematica nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio.
Con tutti i sindaci che hanno presentato le mozioni a sostegno della nostra proposta, con le associazioni e tutti i rappresentati istituzionali è prevista dopo l’11 agosto una conferenza stampa, per farci sentire ancora una volta, per dimostrare che in Calabria siamo la maggioranza a volere fortemente il Reddito minimo garantito.


Giovanni Nucera, Consigliere regionale de La Sinistra.


sabato 25 luglio 2015

NO ALLA LOGICA DELLA CONTINUITÀ: Si azzerino tutte le nomine compiute dalla precedente giunta e dal presidente del Consiglio

La Sinistra in Commissione Regionale Bilancio vince una grande battaglia sul diritto al Pensionamento dei dipendenti regionali  e bacchetta la politica regionale sulla “Fondazione calabresi nel mondo”

Un importante  obiettivo è stato raggiunto dalla SINISTRA  in Commissione Bilancio nella riunione del 23 luglio.
Su proposta del suo consigliere l’on. Giovanni Nucera è stata approvata all’unanimità  la Proposta di Legge n.25/10^ avente per oggetto: “Disposizioni in materia di personale della Regione Calabria”.
La presente proposta di legge  ripropone la legge regionale n. 34/2010 ,valida per gli anni 2011-2013, dove  si era proposto un meccanismo di scivolo fino alla pensione consistente nell’accompagnare il dipendente regionale fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge con un’indennità supplementare, pari a sette mensilità della retribuzione lorda risultante dalla media degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari al raggiungimento dei limiti di età previsti dalla normativa. L’indennità veniva erogata in base alla richiesta diretta del lavoratore, comportando inoltre l’immediata risoluzione del rapporto di lavoro.
L’approvazione della Riforma delle pensioni della Fornero aveva fatto sì che i dipendenti pronti a utilizzare lo scivolo nel 2012, abbiano perso l’opportunità di tale finestra di uscita.
Con questa nuova legge  sarà possibile a tutti i dipendenti avente i titoli di godere del medesimo diritto  arginando fattori discriminativi generati dalla miopia dell’ultima Riforma, rimodulando  i criteri di accompagnamento, fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge, così da permettere finalmente l’uscita dall’amministrazione di chi, di fatto, aveva toccato con mano tale possibilità e se l’era vista sfuggire con l’ approvazione della riforma Fornero.
Non solo  ma sarà possibile , attraverso questa nuova legge , garantire la stessa opportunità per il triennio 2015-2017 a chi ne avesse i requisiti.
Tante persone andranno in pensione e tanti saranno i giovani che potranno ambire ad un posto di lavoro.

Sempre in II Commissione presieduta da Giuseppe Aieta e alla presenza del dottor De Marco, che ha relazionato sulla rimodulazione del Fondo Sociale Europeo e nello specifico sui finanziamenti alla “Fondazione calabresi nel mondo”, e del dottor Paolo Praticò, è stata affrontata la questione dei finanziamenti da destinare a tale fondazione.
A tale riguardo la Sinistra attraverso il suo rappresentante l’on.Giovanni Nucera ha espresso il proprio disagio sulla scelta fatta da Oliverio di  riconfermare a presidente  Giuseppe Galati nominato precedentemente da Giuseppe Scopelliti, una nomina nell’ottica di quella continuità con la vecchia politica che ha distrutto la Calabria.
Non solo ma ha espresso anche la sua totale contrarietà a tale nomina anche in considerazione di come è stata gestita la Fondazione, una gestione che definire disinvolta è dire poco.
Basti ricordare che lo scorso febbraio il deputato di Forza Italia Galati , noncurante dello scandalo “assunzioni pazze” di Calabria etica,  e dimentico delle già 111 assunzioni, tra dirigenti, segretari, esperti e assistenti,  fatte alla vigilia delle elezioni europee, ha dato il via, pochi mesi prima delle amministrative di maggio nel suo Comune, a una nuova infornata di assunzioni – con compensi top secret – nell’ente in house di cui è presidente e di cui non siamo nemmeno a conoscenze del bilancio per l’anno 2014.
Pertanto l’on. Giovanni Nucera ha  ritenuto  eccessivo il finanziamento destinato alla Fondazione a cui sono già stati assegnati 4 milioni di euro  e sulla quale ricordiamo è puntato il microscopio ispettivo della Procura della Repubblica di Catanzaro, e ha  chiesto di dirottare gli ulteriori due milioni di euro a un fondo per le famiglie povere, interrompendo così quella linea diretta che porta i finanziamenti sempre nelle solite tasche, lasciando le persone con disagio sprofondare sempre di più nella povertà e nella disperazione.
Questa nomina, e il perdurare dei tentativi di questa amministrazione di compiere scelte in totale continuità con le vecchie logiche del passato ci spinge a fare chiarezza su alcuni punti che riteniamo poco trasparenti. Pertanto chiediamo formalmente al dottor De Marco di sapere  se ci sono state nuove assunzioni nell’Azienda “Calabria Lavoro” e nella Fondazione “Field”, di cui è il Commissario straordinario.
Chiediamo inoltre nell’ottica della discontinuità con la precedente giunta, l’azzeramento non solo della nomina del Presidente del Consiglio ma anche dell’ufficio di presidenza e di tutte quelle nomine di sottogoverno fatte dagli assessori precedenti e dal presidente del Consiglio.
Gli avvenimenti accaduti in questo ultimo periodo ci autorizzano a fare queste richieste e a far capire al Presidente che il rinnovamento non si predica ma si pratica ,attuando una vera e propria rivoluzione copernicana e non  semplicemente cambiando i nomi degli assessori attraverso una successione ereditaria.


On.le Giovanni Nucera Consigliere regionale Capogruppo de La Sinistra 

sabato 18 luglio 2015

Dalla Giunta della Continuità alla Giunta della successione ereditaria

L’intervista a tutto campo del segretario regionale del PD,  del quale apprezziamo lo sforzo che traspare di dare un significato politico a quello che di politica a nostro parere ha poco, ci spinge ad una riflessione in merito a quanto accaduto dall’elezione di questo Consiglio Regionale  fino alla nomina della Giunta attuale.
Partiamo dalla necessità di discontinuità, rispetto alla vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra, che è stato il perno del programma politico elettorale di Oliverio e che in ragione di ciò ha portato all’esclusione dalle candidature di  alcuni esponenti politici.
Dopo un parto molto complicato, Oliverio in nome di quella discontinuità, ha nominato alcuni  assessori, con l’impegno di un completamento successivo della Giunta.
Già in quella fase, il Presidente ha  lavorato in  apparente isolamento, senza dar conto a nessuno e rivendicando il suo diritto di scegliere la squadra di governo.
Nessuno ha parlato di giunta di transizione, anzi autorevoli rappresentanti istituzionali e di partito ne tessevano le lodi.
Successivamente, cause esterne alla politica, hanno messo in luce che il “Re era nudo”, e che nessuna discontinuità era stata fatta e lo stesso Oliverio si è affrettato a giustificare le sue precedenti scelte, definendole temporanee, mentre la discontinuità sarebbe stata realizzata in seguito con una nuova Giunta.
Una prima domanda sorge spontanea.
Perché non è stato possibile, per il Presidente e per i dirigenti del PD, attuare da subito la discontinuità e il cambiamento promesso in campagna elettorale?
A quali esigenze trasversali quelle prime scelte erano sussumibili?
Veniamo ora alla Giunta attuale.
Viene definita, a gran  voce, dagli stessi che applaudivano la prima Giunta, come  discontinua.
La nostra impressione è  che si tratti di una Giunta di “successione ereditaria”.
Nel periodo della “continuità”, inoltre, è bene ricordare, che sono stati distribuiti una miriade di nomine ed incarichi, che riletti alla luce dei nuovi avvenimenti, rendono evidente il loro  carattere di  continuità e contiguità ad un sistema di potere occulto e trasversale che ha distrutto e continua a distruggere la Calabria.
Che il PD calabrese la smetta di raccontare, in malafede, narrazioni favolistiche della situazione calabrese.
Il Presidente Oliverio ha operato un solo discrimine tra la prima e la seconda Giunta,  quello tra la logica della continuità e quella della successione.
L’aver tenuto fuori in tutte le due le giunte, La Sinistra, ci fa onore perché ci riconosce di non poter essere compresi né nella logica della continuità né in quella della nomina per successione ereditaria.
Bene farebbe, Oliverio, a cominciare veramente a cambiare il modo di fare politica in Calabria a partire dal riconoscimento di tutte quelle realtà politiche che, in discontinuità, portano avanti i problemi reali della gente di Calabria.

On.le Giovanni Nucera, consigliere regionale e capogruppo La Sinistra


giovedì 9 luglio 2015

Accanto ai lavoratori della sanità calabrese per riaffermare il loro diritto ad un lavoro sicuro e dignitoso.

Esprimiamo la nostra totale e incondizionata solidarietà ai lavoratori della sanità calabrese che da anni vivono in uno stato di precarietà e che oggi, grazie al Commissario Scura, vedono allontanarsi la possibilità di un contratto a tempo indeterminato.
                In questo senso esprimiamo il nostro totale dissenso per il bando di concorso ufficializzato dallo stesso Commissario, che prevede l’assunzione di 300 infermieri e 300 operatori sanitari, che azzera  di fatto tutte le graduatorie già esistenti e se ne infischia dello stesso  decreto commissariale n.2/2015  che prevede per le nuove assunzioni, lo scorrimento di graduatorie valide e vigenti.
In relazione a queste figure professionali è inutile fare un concorso perché risultano vigenti graduatorie di idonei, alcuni dei quali assunti a tempo determinato presso le strutture sanitarie e che hanno contribuito con le loro prestazioni professionali a garantire la tenuta del sistema e ad assicurare i livelli minimi di assistenza negli anni del blocco del turn over. Sarebbe pure inaccettabile se solo una parte delle assunzione fosse riservata ai nominativi presenti in graduatoria.
Vorremmo ricordare al Commissario che il maxiemendamento alla legge di stabilità per il quadriennio 2012-2015 obbliga le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del dlgs 165/2001, a reclutare i dipendenti da assumere a tempo indeterminato in via principale e prevalente chiamando i vincitori inseriti all’interno delle graduatorie vigenti, che in questo caso devono ricoprire tutte le 600 posizioni in oggetto.
L’obbligo di non effettuare nuovi concorsi e di attingere dalle graduatorie esistenti scatta in particolare qualora gli eventuali concorsi dovessero rivolgersi a quelle figure professionali già presenti nelle graduatorie; nel caso delle amministrazioni dello Stato, anche a ordinamento autonomo, degli enti pubblici non economici statali e delle Agenzie, la necessità di utilizzare le graduatorie si verifica anche per l’assunzione di figure professionali solo equipollenti a quelle indicate nei bandi di concorso.
L’utilizzo delle graduatorie esistenti non solo è giusto perché conferma lavoratori che hanno maturato un diritto,  ma anche, come afferma una sentenza del Consiglio di Stato, raggiunge l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica, evitando l’indizione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale e contestualmente attua i principi di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, tenuto conto del costo e dei tempi per l’esperimento di procedure concorsuali, compresa la procedura di mobilità.
Inoltre un nuovo concorso permetterebbe candidature esterne alla regione, a discapito di chi ha già acquisito un diritto e aspetta da tanto tempo (almeno sette, otto anni) la propria stabilizzazione.
Ma non è solo la legge che ci chiede di dare lavoro ai nostri concittadini, ma anche un dovere etico per noi politici in questo grave momento storico di sofferenza economica della Calabria.
Ancora, indire un nuovo concorso richiederebbe tempi lunghi e incerti, quando invece assumere partendo dalla graduatoria esistente permetterebbe l’entrata in servizio immediata del nuovo personale, di cui la Sanità calabrese ha una necessità urgente.
Sempre dalle stesse graduatorie si devono prendere i nominativi da assumere nei settori dell’otorinolaringoiatrie e dell’ortopedia.
Vorremmo infine ricordare al Commissario Scura che mancano le nomine di 22 primari, la cui designazione è ormai indifferibile e non ammette ulteriori ritardi, che a nostro parere sono dettati solo da logiche di potere e di colonizzazione politica, logiche esterne alle strutture sanitarie.
Auspichiamo che la Sanità calabrese non viva in uno stato costante di emergenza e sotto i ricatti di un sistema clientelare, causa di lentezze e disservizi. Dobbiamo valorizzare le eccellenze mediche e scientifiche, che pur a fatica continuano a operare nel nostro territorio, e demonizzare i soliti “amici e compari” che hanno ridotto la Sanità calabrese a un cumulo di macerie.


Giovanni Nucera consigliere regionale e capogruppo La Sinistra

domenica 5 luglio 2015

Vicini al popolo greco

Il 5 luglio in tutta Italia abbiamo vissuto una giornata di mobilitazione per sostenere la Grecia, giorno in cui i cittadini greci si sono espressi con un Referendum sugli accordi di salvataggio finanziario. Quello di Atene è un Referendum che chiede una scelta, ma soprattutto una svolta per cambiare direzione rispetto a quella fin oggi percorsa. Chiede un ribaltamento di prospettiva per un’Europa che “metta al centro la dignità delle persone, con i loro diritti civili e umani” e non le banche.
In concomitanza con la visita in Grecia di una delegazione di Sel composta dal presidente Nichi Vendola, dai capigruppo Arturo Scotto e Loredana De Petris, insieme al coordinatore nazionale e deputato Nicola Fratoianni e i parlamentari Michele Piras e Massimo Cervellini, in molte piazze italiane è stato possibile confrontarsi sulla situazione che si sta vivendo in Grecia e, in segno di solidarietà, abbiamo lasciato un pensiero da trasmettere al popolo greco.
Reggio Calabria non è mancata a  questo appuntamento, perché il referendum in Grecia riguarda tutti noi. Da piazza San Giorgio al corso, con il nostro banchetto abbiamo accolto e informato i nostri concittadini, raccogliendo anche le loro impressioni. Questa manifestazione si è svolta contemporaneamente a Siderno, Pizzo e in molti altri comuni calabresi.
Oggi, in questo giorno difficile per il popolo greco, anche noi ci sentiamo idealmente in Grecia per esprimere tutta la nostra vicinanza. In questi anni di stenti e di fame per la Grecia, l'Europa non ha capito, o addirittura visto, la sofferenza di una intera nazione. L'Europa, creata per la solidarietà e per l'inclusione dei popoli, in questo momento è quell'Europa delle banche che sta portando alla più nera disperazione i cittadini greci. Anche noi diciamo no a questa Europa e ci auspichiamo un cambiamento di prospettiva che guardi al bene di tutti. Al popolo greco e al suo leader Alexis Tsipras diamo tutti la nostra solidarietà.

Giovanni Nucera, Consigliere regionale de La Sinistra.


mercoledì 1 luglio 2015

LA SINISTRA CALABRESE SI INCONTRA PER AVVIARE UNA NUOVA STAGIONE DI IMPEGNO PARTENDO DAI PROBLEMI CONCRETI DEI CITTADINI CALABRESI

REDDITO MINIMO:  SI PUO’

Il 30 giugno a Lamezia Terme si è tenuta un’Assemblea Pubblica di tutta le forze politiche e le Associazioni che stanno sostenendo la battaglia a favore della proposta di legge n.19/10^ “Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati” presentata lo scorso marzo dall’ On. Giovanni Nucera, consigliere regionale de La Sinistra. All’assemblea sono intervenuti – tra gli altri – Rocco Tassone, Essere Sinistra per la Calabria, Michelangelo Tripodi, sindaco di Polistena e segretario regionale del PCdI, Damiano Guagliardi, ex consigliere regionale e componente dell’Associazione nazionale “Sinistra Lavoro”, Nicola Limoncino, segretario provinciale Rifondazione Comunista, Fernando Pignataro, presidente provinciale Sel di Cosenza, Salvatore Minniti, sindaco di Fabrizia, Mimmo Panetta, leader responsabile Sel Ionica, Mario Melfi, segretario regionale Sel Calabria,  Gianni Speranza, già sindaco di Lamezia Terme, Rosario Rocca, sindaco di Benestare, Pino Ciano, componente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista, Teresa Ferraro, segretario politico “Fattore Comune” di Siderno, Sonia Rocca, giornalista e impegnata in Rifondazione comunista e Salvatore Belfiore dei No TRIV Calabria e segretario PRC Catanzaro.
La battaglia di Gianni Nucera a favore del Reddito Minimo ha ricevuto più volte il plauso di Libera, che in concomitanza con l’assemblea tenutasi in Calabria portava in parlamento le istanze delle famiglie che stanno soffrendo la crisi.
«È il momento di avere il coraggio di dare un segnale forte a tutela di chi si trova in situazioni di disagio», sostiene Mimmo Nasone di Libera che sottoscrive in pieno l’iniziativa di Gianni Nucera.
L’ultimo rapporto SVIMEZ ha confermato che la crisi economica nel Mezzogiorno è strutturale e di sistema. In base alle valutazioni SVIMEZ, nel 2013 il Pil è crollato nel Mezzogiorno del 3,5%, approfondendo la flessione dell'anno precedente (-3,2%), con un calo superiore di quasi due percentuali rispetto al Centro-Nord (-1,4%). Una famiglia su tre vive ormai sotto la soglia di povertà.
Il Sud Italia è tra le realtà economicamente più deboli d'Europa e la Calabria con il suo -5% si colloca tra le regioni italiane più in crisi. La gravità della situazione inoltre è rappresentata dal fatto che in questi territori non vi sia consapevolezza del ritardo accumulato in questi anni. Le attività industriali collocate nel Mezzogiorno sono pressoché inesistenti, e quando sono presenti, sono in fase di smantellamento, il tasso di disoccupazione tende ad aumentare e cresce il divario tra il Nord e il Sud d’Italia cui si accompagna l’aumento dell’emigrazione giovanile, soprattutto quella ad alta formazione. Il quadro si aggrava maggiormente se si parla di occupazione femminile.
«La Calabria – spiega Giovanni Nucera – è la regione più povera d'Italia e forse anche d’Europa. Non capisco come sia possibile che la Lombardia, che è invece la regione più ricca, abbia avviato recentemente una sperimentazione circa il reddito di cittadinanza investendo mezzo miliardo di euro e che la stessa cosa non si possa fare anche qui da noi. La politica non può far finta di nulla di fronte alla povertà estrema che sta strozzando molte delle nostre famiglie».
«La nostra proposta di legge è la cartina al tornasole che permetterà di capire se questa Giunta è veramente una Giunta di Centrosinistra. Se non verrà approvato il reddito minimo il PD dovrà assumersi le proprie responsabilità e spiegare come sia possibile che nella passata consiliatura esponenti del PD hanno presentato un progetto di legge su questo tema e inoltre in Commissione Sociale il Reddito Minimo è stato approvato all’unanimità. Ora è caduto definitivamente anche l’alibi della copertura finanziaria, infatti recentemente il Dott. De Marco, direttore generale del dipartimento lavoro e sviluppo economico della Regione Calabria, ha annunciato un intervento economico a favore dei cittadini utilizzando il residuo del FSE 2007-2013 per la Calabria. Si parla delle stesse risorse presenti nella nostra relazione dettagliata a copertura del reddito minimo che abbiamo presentato. I soldi ci sono e vanno spesi, la volontà politica è decidere dove e come. Noi riteniamo che i soldi debbano andare non in corsi di formazione fittizi in cui ad arricchirsi saranno i soliti noti, ma direttamente nelle case delle famiglie».
Gianni Nucera, consigliere regionale de La Sinistra, che ha voluto fortemente questo incontro, ha colto l’occasione per proporre anche in Calabria lo stesso cantiere per la costruzione di una sinistra unita e plurale che Nichi Vendola sostiene già a livello nazionale. Nucera auspica la convergenza di tutta la sinistra calabrese, fatta non solo di partiti ma soprattutto di società civile e di associazioni, in questa nuova aggregazione per costruire il cambiamento e il riscatto di questa regione. Sarà un percorso nuovo che raccoglierà il meglio  delle forze comuniste, ambientaliste e sociali per un fronte nuovo, soprattutto in questi tempi in cui i cittadini hanno perso la fiducia nella politica. Questo progetto rappresenta l’ultima speranza per la Calabria e per questo motivo è già partita l’iniziativa politica fondata  sul lavoro di gruppi presenti nel territorio.

 On.le Giovanni Nucera, consigliere regionale e capogruppo La Sinistra