Venerdì 8 aprile alle ore
17:00 presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria il consigliere
regionale Giovanni Nucera ha incontrato i rappresentanti FISH e FAND, sigle che
raccolgono le maggiori associazioni in difesa delle istanze delle persone con
disabilità. Con FISH e FAND, sempre disponibili al confronto con le autorità
pubbliche, è stato inaugurato un tavolo tecnico aperto e permanente sul tema
dell’accessibilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il confronto con le
associazioni contribuirà alla stesura definitiva del progetto di legge
“DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE”, che
sarà presentato dall’on. Nucera.
Erano presenti al
tavolo l’On. Giovanni Nucera, l’avv. Angelo Marra - dottore di Ricerca in
Diritto Civile Università di Reggio Calabria e rappresentante FISH Calabria, Francesca
Genovese - consigliere FISH, il Dottor Maurizio Simone - presidente regionale FAND
Calabria e vicepresidente provinciale FAND Cosenza, il professore Francesco
Barillà - presidente della sezione provinciale FAND di Reggio Calabria, l’architetto
Antonio Labate - dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale.
Introducendo la
riunione, l’on. Nucera ha ricordato come i diritti siano stati la stella polare
del suo mandato consiliare presso la regione, dalla battaglia sul reddito
minimo alle energie rinnovabili. Ora, afferma Nucera, con i fondi europei sbloccati,
abbiamo il dovere di affrontare con serietà un’altra questione di civiltà,
ovvero pensare a una Calabria in cui gli edifici sia pubblici che privati siano
accessibili pienamente. A tal proposito Nucera chiede un’interlocuzione anche con
l’assessore ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria, Angela Marcianò.
L’avvocato Marra (FISH)
ha posto diverse questioni. La questione preliminare è che la regione Calabria recepisca
la Convenzione ONU sui diritti delle Persone disabili del 2006. Questo porrebbe
la nostra regione all’avanguardia, in un campo in continua ridefinizione e che
ora ha raggiunto un equilibrio avanzato proprio con la convenzione su citata.
Affrontare le barriere architettoniche dal lato dei diritti umani ci fa capire
quanto le barriere siano discriminanti e quanto sia necessario normare su tale
tema. Altro aspetto evidenziato dall’avv. Marra è che l’accessibilità non è
solo un problema delle persone disabili, ma riguarda gli anziani – che ormai costituiscono
una parte cospicua della nostra società – e tutti i cittadini che anche
temporaneamente si trovano impossibilitati nei movimenti. Perciò bisogna
abbandonare gli approcci settoriali legati alla patologia e spostare l’accento
invece sulla qualità degli spazi e degli edifici. Un’accessibilità che sia
legata quindi all’edificio e non alla persona che accede. In tal senso l’avv.
Marra pone l’esempio dei bagni e dei mezzi pubblici, i quali dovrebbero essere
tutti accessibili. Sono necessarie a tal fine regole valide sia per i nuovi che
per i vecchi edifici, che adottino come unico criterio di valutazione proprio l’accessibilità.
Un sistema che abbia come obbiettivo la piena indipendenza dei cittadini
disabili e preveda una verifica periodica degli edifici in cui siano coinvolte
anche le associazioni di coloro che in prima persona vivono la questione delle
barriere architettoniche.
Per FAND, il dott. Maurizio
Simone, ribadisce l’urgenza di recepire a livello regionale la convenzione ONU,
in quanto già riconosciuta dall’UE e rilevante dal punto di vista dei fondi
europei utilizzabili in materia. Bisogna partire dai diritti anche per il tema
delle barriere, per evitare tutte le forme di discriminazione diretta o
indiretta.
Infatti, afferma il
dott. Simone, manca nella progettazione edilizia e urbanistica, la sensibilità
nei confronti dell’accessibilità, aspetto che è stato pure confermato dall’Architetto
Antonio Labate, dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale. Labate indica
come possibile soluzione la cosiddetta “Progettazione universale”, ovvero la
progettazione e realizzazione di prodotti, ambienti, programmi e servizi
utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il
bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate. La “Progettazione
universale” tuttavia non esclude dispositivi di ausilio per particolari gruppi
di persone con disabilità, ove siano necessari.
Giovanni
Nucera, capogruppo “La Sinistra”
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