ll 25 aprile si celebra l’anniversario della liberazione
d’Italia dall’occupazione dall’esercito tedesco e dal governo fascista avuta
luogo nel 1945 e che ha segnato una svolta importante per il nostro Paese.
Dopo la liberazione d’Italia dai nazifascisti i gruppi
politici della Resistenza hanno ricostruito il nuovo Stato Italiano, basato
sulla democrazia e sul rispetto delle libertà.
È grazie a quella lotta e a quei combattenti che intere generazioni sono cresciute nella
libertà, nella democrazia e nella pace, con le testimonianze dei genitori e dei
nonni che hanno rappresentato la memoria storica con cui ci siamo formati.
L’abitudine alla libertà e alla democrazia non può far
dimenticare il senso della privazione, il significato della negazione dei
diritti fondamentali, la negazione delle intelligenze, l’oppressione, la
persecuzione e quanto di peggio sia riuscito a rappresentare l’uomo su altri
uomini.
E non ci deve neanche far dimenticare che in molti paesi del mondo ancora permangono le
oppressioni le dittature e la mancanza di libertà e che queste condizioni
costringono intere popolazioni a cercare tutto ciò altrove.
Per queste ragioni, in questo 25 aprile il mio pensiero di
uomo libero va a tutti quegli uomini, quelle donne, quei bambini, quella umanità che, alla ricerca della libertà negata dai loro governi, sfidano il
nostro grande mare e spesso lasciano, tra quelle onde – ricche di storia – la loro
vita.
Un mare che si fa culla di morte per coloro che scappano da
guerra e persecuzione in nome di quella stessa libertà per cui il nostro popolo
ha lottato. Ed oggi ecco che anche nei loro volti leggiamo l’ideale di questa
nuova resistenza che coinvolge anche noi, se è vero come è vero che “resistere
significa lottare per dare agli altri la propria libertà”.
Non possiamo rivolgere gli occhi dall’altra parte, il loro
destino è il nostro destino.
Un popolo che scappa da fame, miseria e persecuzione
rappresenta tutti i popoli che lottano e che hanno lottato in passato per la
libertà: nei loro occhi i nostri occhi, quelli dei nostri padri e dei nostri
nonni.
Il nostro dovere, come nazione libera e democratica
dell’Unione Europea, è quello di accogliere chi lotta per la libertà,
assicurargli protezione e la possibilità di un futuro migliore, che in questi
casi vuol dire “normalità”.
“Questo mare” – oggi, tristemente – “è pieno di voci”, a loro
dobbiamo tendere l’orecchio e la nostra umanità.
Appoggiamo pertanto e vogliamo dare forza all’appello di SEL
nazionale per il ripristino della missione Mare Nostrum e l’estensione
dell’intervento a livello europeo con canali
legali di accesso nello spazio Schengen per sconfiggere il traffico di esseri
umani; il superamento del regolamento
Dublino III per una gestione condivisa dell’afflusso dei profughi; l’abolizione effettiva della Bossi-Fini e la
stabilizzazione politico-diplomatica della Libia, a sostegno di un governo di
unità nazionale.
BUON 25 APRILE
Giovanni Nucera,
Consigliere regionale de La Sinistra.
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